Il GP di Germania si chiude con la vittoria di Marc Marquez (Repsol Honda) che al Sachsenring raggiunge la nona vittoria di fila, un record unico nel motociclismo moderno. Sorpresa da Valentino Rossi (Movistar Yamaha MotoGP) che come da suo DNA diventa animale da gara e dal basso della seconda fila conquista la piazza d’onore. Le Ducati non raccolgono quanto sperato con il primo pilota desmodromico, Danilo Petrucci (Alma Pramac Racing) al quarto posto mentre Maverick Viñales è il più bravo a gestire e recuperare chiudendo sul podio.
Marquez è stato, come da previsione, ilgrande nome del sabato. Ma la sua nona pole tedesca è arrivata con qualche difficoltà. Inizia bene la gara ma guida pulito per non stressare le gomme. Ha la meglio su Petrucci e si mette all’inseguimento di Jorge Lorenzo (Ducati Team) che parte fortissimo ma paga la scelta del soft all’anteriore.
Suona l’inno del Sudafrica per la prima volta dal 1980 grazie a Brad Binder (Red Bull KTM Ajo). Il pilota del team Ajo conduce una gara perfetta e taglia il traguardo davanti a tutti. È il primo successo per Binder in Moto2™ e precede Joan Mir (EG 0,0 Marc VDS) e Luca Marini (SKY Racing Team VR46).
Primo podio per l’italiano, unico rappresentante tricolore dei tre che scattavano dalla prima fila. Mattia Pasini (Italtrans Racing Team) cade nelle fasi iniziali dopo un contatto con Francesco Bagnaia (SKY Racing Team VR46). L’alfiere del team Italtrans mette fine alla sua gara al terzo giro, mentre il leader del mondiale va nella ghiaia e rientra in ventiseiesima posizione.
Tutto da rifare per il pilota dello SKY Racing Team, costretto ad una rimonta disperata per tenere la testa della classifica.
Ancora Jorge Martin (Del Conca Team Gresini Moto3): è lo spagnolo a trionfare nel Gran Premio di Germania della classe leggera. Il leader della classifica resta nel nutrito gruppo di piloti, ma prende il largo a pochi giri dal termine, tagliando il traguardo con un margine di 2 secondi sugli inseguitori. Gara perfetta per lui, che incrementa il vantaggio il campionato sul suo primo avversario Marco Bezzecchi (Redox PruestelGP). L’italiano limita i danni e chiude in seconda posizione, terzo posto per John McPhee (CIP – Green Power).
L’alfiere del team Redox PruestelGP riesce a salire sul secondo gradino del podio e cerca di non far sfuggire Martin nella generale. Solo 56 millesimi separano il pilota tricolore dal britannico, che torna tra i primi dopo alcune gare complicate.
Erano ormai settimane che si inseguivano le voci per capire quale sarebbe stato il futuro di Dani Pedrosa "scaricato" da Honda che al suo posto ha preso Jorge Loprenzo. Oggi lo spagnolo, con una conferenza stampa ad hoc, ha annunciato il suo ritiro dal Motomondiale: “Il prossimo anno non correrò più nel Motomondiale. È stata una dura decisione da prendere perché amo questo sport, ma sento che è arrivato il momento per aprire un altro capitolo della mia vita. Ci ho pensato tanto e ho capito che non vivo più le gare con la stessa intensità di prima. Ho altre priorità nella mia vita, voglio fare altre cose e sono contento di tutto quello che ho raggiunto in questo sport.
E’ stata una giornata lunga e difficile per tutti, soprattutto per il caldo e per la mutevolezza della veloce pista indonesiana, ma come al solito sono proprio queste le condizioni a far emergere i migliori. E tanto per ribadire le sue intenzioni, Jeffrey Herlings lo ha fatto in modo plateale aggiudicandosi entrambe le manche MXGP nonostante la forma non ancora ottimale ed una mediocre partenza. Uno schiaffo morale ai suoi avversari, che non sono riusciti a resistere al pazzesco forcing che ha imposto alla gara prima per recuperate le posizioni perse alla partenza, e nella seconda manche per allungare sul gruppo e mantenere quel margine di sicurezza sufficiente per non incorrere in situazioni pericolose.
L’olandese ha scritto un altro importante capitolo per le rincorsa al titolo iridato, ma da parte sua anche Tony Cairoli è uscito a testa alta al secondo appuntamento del Far East considerando che l’incidente della settimana prima avrebbe anche potuto tenerlo fuori dai top ten. Invece il pupillo della KTM De Carli ha fatto ricorso a tutta la sua immutata forza d’animo che unita alle iniziazioni di antidolorifico gli ha permesso di battersi come un leone.